Lancome festeggia la giornata mondiale del sorriso!

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Cosa c’è di più bello che ricevere e donare un sorriso?

Per sottolineare l’importanza di un gesto tanto semplice quanto benefico, è stata istituita una giornata dedicata al sorriso. La ricorrenza cade ogni anno il primo venerdì del mese di ottobre, che quest’anno sarà appunto il 4 Ottobre 2013.

In particolare sono due i nomi leggendari legati da sempre al sorriso: si tratta di Norman Cousins e di Harvey Ball: “due uomini, un destino”.

Quasi sincronicamente e in modi diversi, contribuirono involontariamente a creare attorno al sorriso un clamore e un interesse mondiale, a livello mediatico e scientifico.

Il giornalista Norman Cousins, lo storico uomo che rise per sopravvivere, al ritorno da un viaggio nel 1964, si ammalò.

Aggravatosi, consultò un medico: gli fu diagnosticata una forma molto grave di spondilite anchilosante, per la medicina una malattia senza speranze, che lo avrebbe portato ad una progressiva e inevitabile devastazione fisica.

Con una fortissima determinazione a sopravvivere il più possibile, il giornalista scelse una strada terapeutica “alternativa”, fondata sull’ effetto placebo e sul potere curativo delle buone emozioni, come la gioia, l’amore. Cousins era profondamente convinto che un buon atteggiamento mentale lo avrebbe aiutato.

Disposto a tutto, si fece dimettere dall’ospedale e, d’accordo con il suo medico, continuò ad assumere i farmaci e massicce dosi di vitamina C; inoltre, iniziò a sorridere il più possibile, grazie ai film dei fratelli Marx che vedeva in continuazione, a libri umoristici e tutto quello che potesse farlo ridere.

A dispetto di ogni previsione, e anche oltre ogni ottimistica aspettativa dello stesso Cousins, un anno dopo il giornalista guarì completamente! La prima reazione della comunità scientifica americana fu di incredulità e di stupore, alcuni misero addirittura in dubbio la sua malattia ma i fatti erano incontrovertibili e dopo alcuni anni, non solo fu riconosciuta la validità scientifica della sperimentazione effettuata da Cousins su se stesso ma gli venne offerta una laurea honoris causa.

Nacque così una nuova area di ricerche: la Gelotologia, dedicata allo studio sistematico del ridere come rimedio psicofisico.

Successivamente l’idea di introdurre questa festa appartiene all’artista americano Harvey Ball, grafico pubblicitario del Massachusetts.

Ball è noto per avere creato nel 1963 lo Smiley Face, la classica faccina gialla sorridente utilizzata come emoticon nelle chat e nei software di scrittura per esprimere piacere o ironia, o stampata su gadget di mezzo mondo.

La sua fortuna è cominciata da quando, nel 1963, ha ricevuto l’ordine dalla società State Mutual Life Assurance Company of America di dar vita ad un logo accattivante in cui tutti potessero riconoscersi. Ball soddisfò in fretta la richiesta, il piccolo lavoro gli valse una ricompensa di 50 dollari.

La società che commissionò il disegno lo fece stampare sui badge da distribuire ai dipendenti. Il successo fu enorme. Diversi mesi dopo, gli smile furono impressi su spille, magliette, francobolli, berretti da baseball, e oggetti di ogni tipo.

Il suo logo è ora ampiamente conosciuto nel mondo. Da allora lo Smile si è propagato nel pianeta in ogni forma: magliette, oggetti personali, auto, nelle case, nelle scuole, nelle strade, nei marchi… sino a diventare una costante presenza tra le righe delle chat, delle e-mail, dei post, intercalato tra le parole come punteggiatura.

Col passare degli anni Harvey Ball, ebbe l’idea della Giornata Mondiale del Sorriso, un giorno che unisca tutti, senza confini geografici, culturali, etnici, politici, attorno alla gioia e alla felicità. Decise che fosse il primo venerdì di ottobre di ogni anno, a cominciare dalla prima edizione, tenutasi nel 1999, nella città natale dello Smiley, Worcester.

Anche Lancôme ad ottobre festeggia il mese della felicità.

Per Lancome la felicità è la forma più attraente della bellezza, ed è per questo che proprio nel mese di ottobre vuole regalarla a tutte le donne con un sorriso in profumeria.

Un anno fa è nata la fragranza essenza della felicità, simbolo di libertà e gioia di vivere: La Vie Est Belle, richiamo irresistibile dell’amore per la vita, fragranza di una femminilità eclatante, flacone dal sorriso di cristallo, che ha saputo conquistare il cuore delle donne che ne hanno fatto un successo in tutto il mondo.

Un profumo carico di significato, con una coscienza, un’anima.

“La vie est belle” possiede la semplicità della verità, della sincerità, come la bellezza alla francese, questo celebre “non so che” di luce, al di là della bellezza.
“La vie est belle”  coniuga ricchezza e quintessenza.
Se  “La vie est belle”  (La vita è bella), è perché si è scelto di renderla bella. Perché lo si è voluto. Nessun obbligo, nessuna strada imposta. Più che una constatazione, è un procedimento, un modo di imporsi, di scegliere il meglio per sé. Un modo di contemplare ogni giorno, ogni opportunità con la propria sensibilità.

Ognuno cerca la propria felicità e la compone a modo suo. Dunque, la vita diventa più bella. La mia vita è bella perché l’ho scelta così.

“La vie est belle” è una ricerca. L’affermazione di donne forti, in quanto hanno scelto di mettersi in discussione, di donne che sanno ciò che cercano e che sono pronte a fare di tutto per trovarlo. Donne per le quali il dubbio non è una debolezza, bensì una speranza, un’avventura. Donne che sanno scegliere dove stare: non vogliono promesse o chimere ma esperienza, maggiore con il passare dei giorni e degli anni. Eccole che sono pronte a privilegiare il “meno”, sempre che questo vada di pari passo con il “ meglio ”, regalando alla loro esistenza la dolcezza dello “slow”.

La Vie Est Belle: una dichiarazione universale del diritto alla felicità

“Il profumo non è soltanto un odore, un flacone o un sogno ma tocca l’intimo di ciascuno di noi; è anche e soprattutto una convinzione. Una convinzione che non è né una promessa né un invito bensì un punto di vista sul mondo che ci circonda.
Ecco il perché della domanda: quali sono i valori oggi?
Il trionfo dell’essere sull’avere e l’apparire.
Il ritorno all’essenziale. La ricerca di significato. Del significato di ciascuno di noi. Una nuova era che cristallizza il rifiuto di un mondo placcato oro, di un mondo paralizzato dai suoi diktat : il diktat della moda, del denaro onnipotente, dell’essere sexy a tutti i costi…
Con le donne, Lancôme ha da sempre saputo coltivare un legame profondo, sincero, rispettoso, aulico, un legame che rende grandi. Un legame singolare, in un mondo in cui i legami di interesse e di potere predominano.
Questa femminilità, universale e personale, si vive come una scelta e non come un obbligo. La scelta di se stessi, la scelta di ciò che è meglio per sè. Trovare la propria strada, la propria luce.
Per Lancôme, “La vie est belle” è il manifesto di questa nuova era, una dichiarazione al mondo, una dichiarazione fatta di grazia, luce e libertà.

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