Chiamatemi pure apprensiva…

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Si, avete letto bene… chiamatemi pure apprensiva, ma non mi vergogno nell’ammettere che sono stata e – per tanti versi ancora sono – una mamma che si preoccupa per i propri figli.. a volte di sicuro lo faccio in maniera che potrebbe risultare probabilmente eccessiva per alcune persone, ma come si dice in inglese “better safe than sorry” e per la nostra famiglia ha sempre funzionato egregiamente …

Mi è capitato di vedere mamme e papà troppo distratti anche in situazioni non proprio “sicure” : un esempio sono  mamme/papà/parenti vari che ancora non allacciano i bambini con la cintura quando viaggiano in macchina… quando mi capita, il mio senso di “responsabilità materna” ribolle, ma soprattutto rimango perplessa… insomma, un figlio è la cosa più importante per qualsiasi genitore e c’è ancora chi non lo allaccia al seggiolino…

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Ci sono sicuramente responsabilità genitoriali (o, come nel caso della cintura, meglio irresponsabilità) che non ammettono ignoranza e sono certa che siete fra quelli che leggendo saranno scandalizzati tanto quanto me. Poi però ci sono distrazioni, coincidenze e situazioni in cui la nostra responsabilità arriva solo fino ad un certo punto ed evitare piccoli disastri richiede mille occhi, bambini molto ubbidienti e sempre appiccicati alle nostre mani.. e sappiamo benissimo che nella vita reale non è possibile… banalmente anche solo per il fatto che è giusto che facciano le loro esperienze, che imparino crescendo ad essere responsabili, a staccarsi gradualmente sempre più da noi e imparare a camminare con le proprie gambe…

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Quante volte al supermercato, in un parco di divertimento, su una spiaggia o in un qualsiasi luogo pubblico avete sentito di genitori che non trovano più il figlio e per qualche ora vivono momenti di terrore puro senza sapere dove si trovi, o annunci del tipo “è stato ritrovato un bambino di nome Pierino… indossa maglietta x, pantaloni y e ha tot anni.. la mamma è attesa al punto informazioni”…

Mi sono sempre chiesta… ma come diavolo si fa a perdere un bambino????? insomma… basta tenerlo sempre sott’occhio, guardarlo costantemente…

eh no!  non è così semplice… no, perché loro ci mettono il proprio impegno.. pur essendo ubbidienti amano correre, sono impazienti di arrivare alla giostra anche se ci sono ottomila persone, sono bassi e quindi bastano pochi passi senza la mano per perderli di vista…la vostra amica, la nonna, il vicino vi fanno una domanda proprio mentre loro si allontanano (un secondo… un solo secondo), oppure – cosa che è la realtà di tanti – il fratello o la sorella più grande o più piccola si stanno ammazzando facendo qualcosa di pericoloso e mentre salvate un disastro, un altro sta per compiersi senza che voi possiate dividervi in due…

ok… sono situazioni un po’ drammatiche, ma ahimè vere.. e senza arrivare a questo o senza pensare alle migliaia di cose brutte che accadono al mondo, basta banalmente la prima gita scolastica a mandare in panico noi mamme e papà 😉 oddio,vanno in pullman.. saranno arrivati?.. staranno bene?… il nonno si sarà ricordato di andarli a prendere all’ora giusta?…

Ecco, sono quindi una mamma apprensiva… ma è sinonimo di attenzione, di amore, di interesse verso qualcosa di così importante e non mi vergogno quindi di essere così… cerco solo di far sì che questo non diventi un limite per loro e fonte di ansia per me.

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Nelle scorse settimane mi hanno chiesto di testare un paio di scarpine uscite da poco sul mercato con tecnologia GSP.  Potevo dire di no con la premessa che vi ho fatto? no, certo..

Oggi quindi, a distanza di qualche settimana, vi racconto un po’ meglio di cosa si tratta e della mia esperienza diretta.

Le scarpe si chiamano Tikimo e contengono un trasmettitore GPS sotto la soletta in grado di trasmettere la propria posizione via satellite di farla leggere tramite una app dedicata sul proprio cellulare.

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Ma come funzionano?

La confezione contiene un piccolo trasmettitore da installare sotto la soletta… l’installazione è in effetti molto semplice.. sollevate la soletta ed inserite il trasmettitore (che ha anche una batteria integrata) nel verso corretto (all’interno della scatola c’è un foglietto con le istruzioni in disegno molto semplice da seguire)

Il trasmettitore è solo in una delle due scarpe e non in entrambe. Per far si che possa funzionare, la scarpa va caricata alla corrente per caricare la batteria. Il tutto è di una semplicità disarmante, perché il connettore tra filo e scarpa è magnetico e quindi basta avvicinarlo per far sì che si agganci ed inizi a caricare. Questa però è la cosa che da utilizzatrice trovo anche più “fastidiosa”, perché nel tempo bisogna ricordarsi di caricare la scarpa, va fatto ogni sera e sicuramente sarebbe fra le prime cose di cui mi dimenticherei (butto qui quindi un’idea per qualcosa di diverso.. che ne so, magari una base di ricarica o qualcosa su cui basti appoggiare le scarpe al rientro per far si che si carichino da sole senza doverle collegare con un filo)

La scarpa è pronta al mattino dopo per essere utilizzata.

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E sul telefono?

Si inizia scaricando la app Tikimo. Ci si registra scegliendo un nome utente ed una password e poi è sufficiente associare la app con la scarpa, facendo leggere il codice QVR riportato sul trasmettitore. In questo modo la scarpa sarà “rintracciabile” in maniera protetta e sicura.

Confesso che io ho avuto un po’ di difficoltà inizialmente, quindi non è un’operazione che farei fare ad una nonna di una certa età ad esempio (anche in questo caso si potrebbe semplificare e migliorare questa parte)… mio marito invece ha installato tutto al primo colpo… ehm… gli uomini tecnologici 😉

La app è fatta molto bene e trasmette in maniera precisa la posizione della scarpa e quindi del bambino che la indossa. C’è un certo piacere nel vedere quel puntino sullo schermo che vi dice esattamente dove si trova il vostro bimbo (anche se magari voi già lo sapete) ed è una sensazione in qualche modo tranquillizzante.. e dato che il sistema è stato inventato anche e soprattutto per ragioni di sicurezza, una delle funzioni che ho trovato estremamente intelligente, è che viene segnalato persino se vengono tolte le scarpe (quindi se per qualsiasi motivo venissero  sfilate voi non solo lo sapreste, ma in questo caso il sistema tiene memorizzata anche ora e posizione in cui viene fatto)

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Le scarpe poi sono davvero belle e robuste, ma nello stesso tempo confortevoli e flessibili per il piede in crescita dei nostri bimbi. A Kian sono piaciute molto e quando gli ho chiesto se in qualche modo sentiva fastidio sotto il piede per il trasmettitore ad esempio, mi ha risposto di no e che sono molto comode.

Una bella novità quindi nel mondo dei bambini che sono certa molte di voi apprezzeranno.

Se volete maggiori informazioni trovate tutto sul sito ufficiale: Tikimo

 

 

 

6 COMMENTS

  1. si, probabilmente nelle grandi città o in posti molto affollati possono essere una tranquillità in più. io personalmente non le farei indossare tutti i giorni perchè non ne ne vedo l’utilità buona giornata

  2. ho guardato il sito dopo il tuo articolo perchè mi chiedevo se si potessero verificare più bambini insieme e ho visto che è possibile. è una genialata!

  3. in effetti mi chiedevo anche io se potessero essere in qualche modo dannose per la salute del bimbo per via delle radiazioni del trasmettitore. per il resto convengo che possa essere unostrumento di aiuto se non diventa come dicevi anche tu una paranoia. magari per chi vive nelle grandi città o in occasioni di gite e uscite ai parchi. ciao

  4. cercando su internet avevo letto di bracciali da mettere al bimbo che fanno suonare un ripetitore alla mamma se si allontanano per più di un tot di metri ma in effetti senza specificare poi dove sono. la trovo un’idea utile e a salvaguardia della sicurezza dei nostri figli per cui ben vengano idee cosi. grazie ile che ce ne parli

  5. hai proprio ragione sulla disattenzione di alcuni genitori. si sente spessissimo di bambini che vengono persi e mi sono sempre chiesta la stessa cosa. comunque la tua apprensione per me è più che giustificata: con tutto quello che succede in giro e le notizie che si sentono ben venga la tecnologia che ci permette di stare più tranquilli come genitori. I bambini sono troppo importanti!

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